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La Tecarterapia è la terapia fisica più conosciuta, utilizzata e prescritta nei processi riabilitativi in Italia. Nasce negli anni 90 in Spagna come un dispositivo per trattare gli inestetismi cutanei ma in Italia viene reinquadrata per il trattamento delle patologie dell’apparato locomotore.

Quella che di base è una diatermia a radiofrequenza prende il nome dall’acronimo Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo. Come dice il nome agisce trasferendo energia ai tessuti e stimolando un processo biologico efficace sia in fase acuta, sia in situazioni croniche sia a scopo preventivo. Le parole Capacitivo e Resistivo fanno riferimento al modo in cui l’energia viene trasferita:
La tecarterapia capacitiva genera un accumulo di cariche sulla superficie dell’elettrodo esplorante, focalizzando il trasferimento di energia sulle strutture più superficiali, come tendini, vasi sanguigni e linfatici;
La tecarterapia resistiva distribuisce in modo più omogeneo le cariche all’interno del tessuto trattato, lavorando più in profondità e coinvolgendo quindi maggiormente il tessuto osseo, i legamenti e la cartilagine articolare.

In generale il sistema capacitivo è più adatto a trattare patologie come ad esempio le contratture muscolari e gli ematomi superficiali o gli edemi mentre il sistema resistivo è  più utile nel trattamento delle problematiche più profonde che possono coinvolgere le articolazioni e i tendini. Nell’applicazione clinica è comune che il fisioterapista si serva di entrambe le somministrazioni, in quanto le problematiche osteoarticolari coinvolgono spesso più distretti corporei contigui.

Al di là delle indicazioni generali risulta fondamentale, come per ogni processo riabilitativo, formulare una diagnosi il più possibile accurata in modo da applicare un protocollo di tecarterapia il più efficace possibile.

La tecarterapia agisce sull’organismo con tre diversi effetti:
Effetto chimico, il trasferimento energetico normalizza il potenziale di membrana delle cellule, impedendo lo scambio di materiale proinfiammatorio;
Effetto termico, il calore endogeno prodotto nei tessuti favorisce il microcircolo e la formazione del collagene, favorendo la rigenerazione tissutale e prevenendo la formazione del tessuto fibroso;
Effetto meccanico,ottenuto grazie alla vasodilatazione e alla condizione di iperemia; è possibile trattare i tessuti mentre questi sono  stimolati dagli elettrodi, abbinando quindi la tecarterapia con la massoterapia, la terapia manuale, la terapia mio-fasciale e riabilitazione funzionale.

Per saperne di più https://www.fisioterapiaitalia.com/tecnologie/tecarterapia/

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